In un modo digitale sempre più volto verso la completa accessibilità dei servizi, Google vuole aiutare gli utenti con due novità che rendono i contenuti e la comunicazione sempre più alla portata di tutti

Martedì 7 maggio Google ha presentato a San Francisco, durante la Google I/O (una serie di conferenze che Big G organizza ogni anno per presentare le nuove funzioni agli sviluppatori), alcune importanti novità riguardanti i suoi servizi.

Tra i servizi esibiti abbiamo rilevanti cambiamenti per migliorare la gestione dei dati da parte degli utenti, come ad esempio Android Q, la prossima versione del sistema operativo per smartphone, in cui tutti i servizi gestiti da Google – come Chrome, YouTube, Maps – presenteranno una scheda che mostrerà le informazioni personali dell’utente, con comandi per disattivare la raccolta di alcuni dati o eliminare quelli già memorizzati.

Abbiamo poi l’implementazione della navigazione in incognito non solo su Chrome (come già accade) ma anche su Google Maps e YouTube.

Gli utenti potranno quindi cercare località su Maps senza che questo salvi nella cronologia informazioni sui propri spostamenti. Lo stesso accadrà anche per i video cercati su YouTube.

Questa e altre novità sul controllo delle informazioni fanno parte delle iniziative che Google sta portando avanti per rendere più trasparente e comprensibile il modo in cui tratta i dati dei suoi utenti. Big G, come altre grandi piattaforme del web, è infatti stata spesso criticata per sfruttare i dati dei suoi iscritti a fini pubblicitari.

Durante la conferenza, durata quasi due ore, sono stati introdotti anche due nuovi servizi, particolarmente importanti in termini di accessibilità.

Il primo riguarda i sottotitoli istantanei.

I progressi fatti da Google in ambito di intelligenza artificiali sono stati, in questi ultimi anni, portentosi. Proprio grazie a questi progressi è nato “Live Caption”, un nuovo sistema che consente di sottotitolare automaticamente qualunque video caricato su YouTube, su qualsiasi smartphone Android, da qualunque fonte, comprese le app di messaggistica, premendo un semplice pulsante.

Live Caption può essere utilissimo quando ad esempio si vuole guardare un video senza audio per non disturbare ma risulta essere ancora più utile per tutte le persone che hanno problemi di udito.

Oltre a risolvere il problema ai fruitori, la funzionalità aiuta anche i creatori di video che hanno l’obbligo di pubblicare contenuti accessibili sui propri siti, come ad esempio le Pubbliche Amministrazioni.

Sempre per quanto riguarda l’accessibilità, Google sta lavorando al “Progetto Euphoria” per migliorare i suoi sistemi di intelligenza artificiale, rendendo possibile il riconoscimento vocale anche per le persone con importanti difetti di pronuncia, balbuzie o comunque difficoltà a parlare.

La direzione inclusiva presa da Google pare essere un segnale di come anche le grandi organizzazioni digitali vogliano intraprendere un percorso più “etico” e utilizzare le proprie risorse per rendere internet un posto per tutti.