Dopo l’ottimo riscontro dello scorso anno e a fronte delle richieste dell’ultimo periodo, vi proponiamo un corso per la tenuta della contabilità per enti Pubblici non Economici ed in particolare per gli Ordini Professionali.
Si tratta di un percorso formativo mirato e strutturato, privilegiando un approccio operativo, calato in modo specifico sulle difficoltà emerse dalle vostre segnalazioni.
CARATTERISTICHE
SEDE
MODULI
È possibile scegliere tra:
Argomenti corso BASE:
Argomenti corso AVANZATO:
Per le simulazioni pratiche sarà utilizzato il software di contabilità Conto.
DATE
Il corso si terrà nell'arco di 2 giornate:
Mercoledì 22 marzo 2022
Giovedì 23 marzo 2022
RELATORI
Monica Narlini commercialista/Revisore dei conti ed esperta di contabilità negli Ordini Professionali
Massimo Amoruso esperto sull’uso del software Conto
Elena Colasante esperta sull’uso del software Conto
COSTI
La quota di partecipazione per ogni partecipante è di
Corso A base + avanzato 12 ore € 369,00 + IVA
Corso B solo avanzato 8 ore € 299,00 + IVA
N. massimo partecipanti 20
Nel caso vogliate iscrivervi ti chiediamo di inviare una mail a questa indicando:
La fatturazione avverrà alla ricezione della mail di iscrizione.
Nel caso le richieste fossero superiori al numero massimo, saranno accettate le prenotazioni in rigoroso ordine cronologico di arrivo.
Farà fede la data e ora della mail di risposta alla presente mail.
Per ulteriori informazioni fare riferimento a Gretel Lovato
Le mail di iscrizione vanno inviate a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
RINUNCIA
L’iscrizione, è vincolante per la partecipazione se non disdetta in forma scritta almeno 7 giorni prima dell’inizio del corso.
In caso di rinuncia scritta pervenuta via mail 7 giorni prima dell’inizio dell’intervento formativo NON verrà addebitata alcuna quota.
Per rinunce pervenute 6 giorni prima dell’inizio dell’intervento formativo, verrà addebitato il 50% della quota stessa.
In caso di rinunce pervenute 3 giorni prima o per mancata partecipazione, verrà addebitata l’intera quota.
Le rinunce vanno inviate a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nei giorni 11 e 12 maggio si terrà un corso di formazione che tratterà la materia della Contabilità negli Enti Pubblici non Economici (Ordini Professionali). Dopo qualche cenno iniziale sulla gestione finanziaria di un Ente, il corso si concentrerà sulla gestione Economica, Patrimoniale e dei Cespiti.
Una guida pratica e operativa per chi si occupa della contabilità nella Tesoreria dell’Ente.
Il corso si svolgerà finalmente in presenza e sarà organizzato nella nuova sede di Tecsis dove disponiamo di una adeguata sala Eventi.
Per la partecipazione e sufficiente mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , riceverete subito dopo tutte le informazioni di dettaglio.
Il corso sarà tenuto dalla Dott.ssa Monica Narlini, commercialista/Revisore dei conti ed esperta di contabilità negli Ordini professionali, coadiuvata dai nostri tecnici.
Nel caso le richieste fossero superiori al numero massimo, saranno accettate le prenotazioni in rigoroso ordine cronologico di arrivo.
Dal 6 agosto è obbligatorio esibire il Green Pass in tutti i luoghi pubblici chiusi: dalle scuole alle palestre, dai ristoranti all’università agli aeroporti o musei, gli esercenti dovranno controllare che gli utenti siano in possesso della certificazione verde che attesti la loro negatività a un tampone o la presenza di vaccinazione.
Il Green Pass, infatti, viene rilasciato a chiunque effettui la vaccinazione contro il Covid19 (con la prima dose sarà valido fino alla seconda e dopo la seconda avrà una validità di 9 mesi), a seguito di un tampone negativo (validità 48 ore) o dopo essere guariti dalla malattia (circa 6 mesi).
Il certificato è scaricabile dall’app IO, sul sito ufficiale o è anche possibile richiederlo in farmacia.
Ma com’è fatto il Green Pass? E come fanno i controllori a verificarne la validità?
Il Green Pass non è altro che un documento digitale (che può eventualmente essere stampato), costituito da QR code, Quick Response Code ovvero codice di risposta rapida, che è una sorta di codice a barre di forma quadrata dal quale, attraverso appositi lettori, è possibile decodificare dati.
Per leggere i QR code è sufficiente avere un’apposita app sul proprio smartphone, inquadrarlo con la fotocamera e venire quindi rindirizzati a una pagina che mostrerà le informazioni in chiaro.
I QR code sono molto più versatili da usare rispetto ai vecchi codici a barre poiché possono essere scannerizzati da ogni direzione e possono contenere molte più informazioni.
A differenza dei codici QR che potete trovare per leggere i menu dei ristoranti o per essere rindirizzati su alcuni siti web, quello usato per il Green Pass è stato ulteriormente codificato di modo da renderlo sicuro. Le regole sono state dettate dall’Unione europea.
Per leggerlo è quindi necessario un software specifico che, nel caso italiano, è stato inserito nell’app “VerificaC19”, un’applicazione riservata ai gestori delle attività che richiedono l’obbligo di certificazione.
Questa app non raccoglie nessun tipo di dato, per cui non sarà possibile ottenere automaticamente, ad esempio, un registro di chi entra in un determinato luogo.
Nel caso in cui si provasse a scansionare il codice con un normale reader comparirà sullo schermo una lunga e incomprensibile stringa di lettere e numeri.
Nonostante questa misura di sicurezza però non è così complesso decrittografare il codice per chi ha un po’ di esperienza informatica: ecco perché è importante evitare di condividere il proprio Green Pass sui social network o nelle chat ma esibirlo solo nei casi in cui sia necessario, proprio come si fa con la tessera sanitaria o la carta di identità.
Quali dati sono contenuti nel Green Pass?
I dati contenuti nel QR Code del Green Pass sono tanti e sono stati elencati in un documento rilasciato dall’UE.
A seconda del motivo per cui lo abbiamo ricevuto possiamo avere:
Nonostante la quantità di dati contenuti del codice l’app VerificaC19 permetterà agli esercenti che la controlleranno di vedere solo il nome, il cognome, la data di nascita e se siamo abilitati a entrare nella struttura.
Perché è pericoloso quindi condividere il Green Pass?
Innanzitutto, come detto precedentemente, il fatto che il QR Code sia crittografato non garantisce la sicurezza totale delle informazioni e chiunque abbia determinate competenze potrebbe accedere alle nostre informazioni personali.
C’è poi un altro punto da considerare che è la commercializzazione dei certificati.
La nostra foto potrebbe venire salvata da qualcuno che la utilizzerà per entrare nei locali (visto che non è obbligatorio per gli esercenti chiedere un documento di identità).
Qui potete leggere la storia di un fotografo che ha ingenuamente venduto la foto del suo Green Pass su un sito di immagini stock e che è stata condivisa addirittura dalla Regione Toscana.
Ada Lovelace (vero nome Augusta Ada Byron) nasce a Londra il 10 dicembre 1815 dalla matematica inglese Anne Isabella Milbanke e dal poeta Lord Byron, che abbandonerà la famiglia quando Ada non aveva ancora un anno.
Cresciuta con accanto solo la figura materna, fin da bambina fu istruita in matematica e scienze da importanti figure del settore quali William Fend, William King e Mary Somerville. Proprio la Somerville incoraggiò la giovane Ada allo studio delle scienze matematiche, fino a portare i suoi studi a livelli più avanzati di algebra, logica ed analisi, seguita dal professor Augustus De Morgan, docente presso l’Università di Londra.
Il 5 giugno 1833, ad un ricevimento tenuto dalla sua insegnate, Mary Somerville, Ada Byron incontra Cherles Babbage, professore presso di matematica all’Università di Cambridge e inventore della macchina differenziale, cioè una macchina che svolgeva dei calcoli presenti nelle tabelle matematiche.
Da questo incontro nasce una lunga collaborazione: Ada inizia a studiare i metodi di calcolo realizzabili con la macchina differenziale e la macchina analitica. Babbage, colpito dall'intelligenza della Byron, e dalla sua abilità, arriva a darle il soprannome “Incantatrice dei numeri”.
Nel 1835 Ada si sposa con William King-Noel, conte di Lovelace, prendendo ufficialmente il nome con il quale viene tutt’ora riconosciuta: Ada Lovelace.
Intanto Babbage diviene suo maestro e mentore e insieme iniziano una proficua collaborazione documentata in articoli e appunti. Proprio in uno di questi appunti Ada Lovelace fa delle riflessioni molto lungimiranti su quali lavori potrebbe fare la macchina in futuro e in quali compiti potrebbe sostituire l’uomo, immaginando quella che è oggi la nostra intelligenza artificiale.
Nel 1940 Babbage viene invitato dall’Università di Torino al secondo Congresso degli scienziati italiani dove incontra Luigi Federico Menabrea, un ingegnere e matematico che diverrà poi primo ministro del Regno d’Italia, che si dedicò a una descrizione del progetto di Babbage pubblicato poi col titolo Notions sur la machine analytique de Charles Babbage nell'ottobre del 1842.
Dopo quell’incontro Babbage chiese ad Ada Lovelace di tradurre in inglese il saggio di Menabrea e di aggiungere eventuali note. Durante un periodo di nove mesi, tra il 1842 e il 1843, Ada si occupò di tradurre e commentare tale materiale, che in seguito fu pubblicato su The Ladies Diary e Scientific Memoirs di Taylor sotto le iniziali A.A.L.. Il lavoro della Byron fu talmente accurato che il testo di Menabrea si ampliò, dalle venti pagine originali, a circa cinquanta, in virtù delle note aggiunte dalla curatrice.
Da quella sua traduzione Alan Turing, il celebre matematico inglese, prenderà l’ispirazione necessaria per costruire il primo computer.
Questi appunti furono poi analizzati nel 1953, più di cento anni dopo la loro stesura, e vennero riconosciuti come la prima descrizione di un computer dotato di software. Le sue note infatti furono identificate alfabeticamente dalla A alla G. Nella nota G, Ada descrive un algoritmo per la macchina analitica per calcolare i numeri di Bernoulli (cioè serie di numeri calcolate da un matematico svizzero, che sembrano molto complicate ma in realtà servono a risolvere problemi ancora più complicati), che oggi viene generalmente riconosciuto come il primo programma informatico della storia, motivo per il quale è considerata da molti come la prima programmatrice della storia dei computer.
Ada Lovelace morì il 27 novembre 1852, all’età di 36 anni, a causa di un cancro uterino.
Nel 1979 il Dipartimento della Difesa USA chiamò il suo linguaggio di programmazione ADA, in suo onore.
Microsoft 365, cioè il vecchio Office 365 che ha cambiato nome per riflettere maggiormente la gamma di funzionalità dell’abbonamento, include una funzione di comandi vocali che permette di scrivere mail e documenti semplicemente dettandoli.
La funzione di dettatura è compresa di default nell’abbonamento di Microsoft 365 e non è quindi necessario attivarla e include già diverse lingue, tra cui l’italiano.
Utilizzarla è estremamente semplice: necessità soltanto di una connessione internet attiva e di un microfono (di norma i pc portatili ne hanno uno integrato, per quelli fissi invece è spesso necessario averne uno esterno ma bastano anche delle normali auricolari da smartphone, correttamente collegate al computer).
Per dettare un documento su Word è sufficiente aprire il documento, selezionare la voce di menu in alto a sinistra “Home” e cliccare su “Dettatura” (che ha l’icona di un microfono, in alto a destra).
Una volta che il programma avvia la registrazione sarà visibile un segnale al centro dello schermo, in alto. Potrai quindi iniziare a parlare, dettando il tuo testo.
Anche la punteggiatura è inseribile vocalmente semplicemente pronunciando i nomi dei simboli (“virgola”, “punto”, due punti”, “punto di domanda” ecc.) subito dopo la parola che seguono (attenzione a non aspettare troppo nel dettare il simbolo altrimenti il sistema lo legge come una parola e lo scriverà per intero – ad esempio:
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura virgola ché la diritta via era smarrita.”
Questa funzione è disponibile anche nella versione online di Word (per cui però devi avere un account Microsoft).
La funzione di dettatura di Microsoft 365 permette di dettare, oltre ai documenti, anche le mail, direttamente da Outlook.
Per farlo è sufficiente aprire un nuovo messaggio di posta, cliccare sulla voce di menu “Messaggio” e poi sull’icona del microfono “Dettatura” (attenzione nei desktop più piccoli il pulsante si “nasconde” nel menu di overflow, specialmente se non è mail stato usato. In questo caso cliccare sui tre pallini e poi attivare il comando.
Una volta che il pulsante viene attivato, posizionare il cursore sul punto del messaggio che si vuole dettare (l’oggetto o il corpo) e iniziare a parlare.
La punteggiatura funziona esattamente come sui documenti Word.
Questa procedura estremamente semplice può essere di grande aiuto, specialmente per quelle persone che non possono utilizzare la tastiera per scrivere.
Microsoft aggiunge quindi una funzionalità volta sì alla comodità degli utenti ma anche all’accessibilità dei suoi servizi.
Arriva dalla provincia di Verona la notizia di una nuova truffa telematica ai danni di un cliente di una banca al quale sono stati sottratti 7500€ attraverso una frode chiamata “spoofing”.
Lo spoofing è una tecnica usata per rubare informazioni importanti (come l’accesso al conto bancario) a malcapitati soggetti, impersonando il numero di contatto di un altro soggetto.
Esistono diversi tipi di spoofing:
proprio quest’ultimo è stato utilizzato per derubare il povero veronese.
Il cittadino ha ricevuto una telefonata dal numero verde della sua banca.
Dall’altro capo del filo i truffatori hanno segnalato all’uomo la necessità di bloccare il proprio conto a seguito di una tentata violazione informatica.
Successivamente gli hanno inviato un link via sms che portava a una finta pagina di login da cui sono poi state rubate le credenziali dell’account bancario del malcapitato.
A seguito di questo furto di dati i ladri sono riusciti a impossessarsi di 7500€.
Difendersi da questo tipo di truffa non è semplice poiché è davvero ben congegnata e il fatto che il contatto sembri assolutamente reale non aiuta. Quello che bisogna sempre ricordare è che le banche non chiamano mai al telefono per far seguire una procedura guidata.
Qualora si riscontrassero contatti di questo genere è buona norma quindi verificare di persona presso il proprio Istituto.
In caso di reale violazione infatti le banche procedono al blocco del conto in completa autonomia e poi avvisano il cliente chiedendogli di recarsi allo sportello.
Viale Svezia 16 - 35020 - Ponte San Nicolò (PD)
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n. 03719260287
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(il secondo carattere è uno zero)
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09:00 - 13:00
14:00 - 16:00
Eventuali interventi presso il cliente vanno concordati.