Protezione dei dati dei minori e cyberbullismo: cosa cambia col GDPR

Protezione dei dati dei minori e cyberbullismo: cosa cambia col GDPR

Tra le nuove regole del nuovo GDPR, c’è anche il potenziamento della protezione dei dati che riguardano i minori.

La tutela dei dati personali, ormai lo sappiamo, sta per essere completamente stravolta dall’applicazione effettiva del nuovo GDPR, che entrerà in vigore da maggio 2018.

Tra i cambiamenti che il nuovo Regolamento Europeo prevede ci sarà un rafforzamento sulle regole di raccolta dati che riguardano i minori. 

La questione è posta soprattutto nell’ambito del trattamento digitale della privacy dei minorenni e vuole regolamentare la raccolta dei dati da parte di quei siti che poi li potrebbero utilizzare per fini commerciali. 

In particolare parliamo quindi di social network.Ad oggi i principali social, come Facebook, Instagram, Whatsapp, Snapchat e Youtube, impongono l’età minima di iscrizione a 13 anni e prevedono che siano gli utenti stessi a segnalare eventuali minori che utilizzano il servizio cambiando, ad esempio, la data di nascita (qui il modello di Facebook)

.Il nuovo GDPR invece ha prescritto, all’articolo 8, l'obbligo di impedire l'offerta diretta di servizi della società dell'informazione (quindi iscrizione ai social network e ai servizi di messaggistica) a soggetti minori di 16 anni, a meno che non sia raccolto il consenso dei genitori (occorre accertare che il consenso sia dato dall'esercente la patria potestà). 

La normativa prevede comunque che questo aspetto possa essere diversamente regolato dai singoli Garanti nazionali, ponendo insindacabilmente però, un limite non inferiore ai 13 anni.

Il Garante Italiano, al momento, non si è ancora formalmente espresso in proposito.

È importante sottolineare infatti che l’iscrizione a un servizio come quello di Facebook non è una semplice iscrizione a un social, bensì un vero e proprio contratto, con il quale l’utente acconsente a una profilazione aggressiva, non solo dei propri comportamenti, ma anche sulla propria persona.

Non solo social media però, un altro compito importante che avrà l’Autorità Garante della Privacy, definito con la legge 71 del 2017, sarà quello di gestire atti di cyberbullismo. La legge prevede misure di prevenzione ed educazione nelle scuole, sia per la vittime sia per gli autori di bullismo digitale. 

I minori potranno chiedere l'oscuramento o la rimozione di contenuti offensivi senza dover informare i propri genitori. La richiesta va inoltrata al gestore del sito o al titolare del trattamento e, solo se necessario (questa volta a mezzo dei genitori) al Garante, che interverrà entro 48 ore.

A questo link è possibile scaricare il modello per la segnalazione di atti di cyberbullismo.

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