Molti utenti non hanno la minima idea di come gestire il loro profilo Facebook, il risultato sono delle impostazioni completamente aperte che lasciano ben poco spazio alla privacy
Spesso succede che, un po’ per scarsa attenzione, un po’ per i continui aggiornamenti che modificano arbitrariamente le nostre impostazioni, non ci curiamo della privacy del nostro profilo Facebook.
Queste mancanze possono avere diverse conseguenze, più o meno gravi, non solo a seconda di come usiamo il social network ma anche per la varietà di persone che possono cercare informazioni su di noi online.
Ad esempio è ormai noto che i recruiter, una volta che ricevono il cv da un/a candidato/a, non manchino di fare un controllo sui vari social, per valutare la sua reputazione online e carpire più informazioni personali possibili su di lui/lei. Da Facebook infatti, oltre a ciò che dichiariamo espressamente nelle impostazioni, possono essere dedotti molti altri dati legati a ciò che ci piace, alle foto in cui siamo taggati o a ciò che pubblichiamo. Le nostra preferenze a un partito politico piuttosto che a un altro, il nostro orientamento sessuale o stato civile, la nostra squadra del cuore, le nostre opinioni personali, le preferenze musicali, le nostre passioni o anche il modo che abbiamo di divertirci: tutto può essere considerato positivo o negativo da chi ci deve valutare.
Non mancano tra l’altro esempi di come un’azione svolta sui social abbia avuto ripercussioni nella vita reale: Esempio 1, Esempio 2, Esempio 3.
Non è quindi opportuno che queste informazioni rimangano il più private possibile?
Vediamo come fare a proteggere la nostra privacy su Facebook e altri utili consigli su come comportarsi sul web.
1. Identità
Innanzitutto è importante capire che sul web ci si deve comportare esattamente come ci si comporterebbe nella vita reale e che, anche se protetti da uno schermo, tutto ciò che diciamo o facciamo ha una ripercussione sulla nostra vita e avere un profilo con una identità falsa non ci protegge da eventuali conseguenze poiché, a seguito di una denuncia, la polizia postale non farebbe troppa fatica a rintracciarci.
Ricordiamoci sempre quindi che, ogni volta che chattiamo con qualcuno, insultiamo una persona (o anche un personaggio famoso) online o mettiamo “mi piace” a contenuti potenzialmente infamanti, ne rispondiamo come persone reali.
2. Privacy del profilo
Quando ci si iscrive a Facebook il social ci chiede di inserire alcuni dati personali. Questi dati hanno, da un parte, lo scopo di definire la nostra identità e, dall’altra, quello di profilarci. È ormai noto infatti che i guadagni del social network derivino da questa spiccata profilazione degli utenti, a cui viene proposta una pubblicità mirata, cucita intorno a ciò che sono e a ciò che gli piace. Le regole sulla profilazione di Facebook le trovare qui.
Una volta che abbiamo deciso quante informazioni fornire al social bisogna decidere con chi vogliamo condividerle.
Ad esempio, con il nome e cognome, Facebook ci chiede la nostra data di nascita. L’insieme di questi dati (con anche la città in cui siamo nati) fa sì che ci sia una nostra anagrafica completa e pubblica da cui chiunque può estrapolare ad esempio il nostro codice fiscale, iscriverci a servizi online o, nei casi più gravi, rubarci l’identità.
La data di nascita però è anche un utile reminder per ricordare ai nostri contatti il giorno del nostro compleanno e, diciamolo, fa sempre piacere ricevere decine di messaggi di auguri in bacheca. Un buon compromesso può essere quello di rendere visibili il giorno e il mese di nascita, nascondendo l’anno.
Per farlo basta cliccare su “Informazioni”, in alto sul nostro profilo e poi sul link “modifica le tue impostazioni di base e di contatto” che appare scorrendo il mouse sotto la data di nascita.
Cliccando su “Modifica” (che appare sempre scorrendo il mouse) sulla riga relativa alla data, è possibile cambiare le impostazioni della privacy tramite il lucchetto e poi salvare le modifiche.
Un’altra informazione molto personale che potremmo avere condiviso pubblicamente su Facebook è il nostro numero di telefono.
Alcuni anni fa, complice la diffusione dell’app per smartphone, il social iniziava a chiedere agli utenti di collegare il proprio numero di cellulare al profilo per ragioni di sicurezza. Molti utenti non si sono mai accertati di aver impostato correttamente la privacy su questo dato ed è quindi possibile che questo sia pubblico, rendendoci facili bersagli di chiamate anonime, scherzi, stalking, telemarketing ecc.
Per modificare queste impostazioni basta cliccare sul triangolo in alto a destra, dunque su Impostazioni > Privacy e configurare la privacy come meglio si crede.
3. Localizzazione
Questo punto va suddiviso in due parti: la localizzazione che riguarda la condivisione della posizione della propria abitazione e quella che riguarda la condivisione delle propria posizione.
Inutile sottolineare quanto sia pericolosa la combo di queste condivisioni.
Con la prima infatti siamo dicendo al mondo dove abitiamo e, con la seconda, informiamo tutti di quando non siamo in casa.
É buona norma inoltre riservare lo stesso trattamento anche per le case degli amici.
4. Gli amici
È possibile rendere privata la propria lista di amici. Di per sé potrebbe non sembrare una cosa importante ma possono sussistere diverse casistiche: cosa penserebbe il recruiter di cui si parlava nell’introduzione, se vi vedesse amico del capo di una losca band con cui, magari, eravate solo compagni di banco alle elementari e con cui non parlate dagli anni ’90? Quindi, se non volete passare ore a fare una cernita degli amici che magari avete accettato agli albori di Facebook con un po’ troppa leggerezza (ma che è comunque consigliata), una buona alternativa è quella di bloccare la condivisione della lista di amici.
Per farlo apri il profilo, dunque su “amici” sotto la foto di copertina, a destra, cliccare sulla matita “Modifica privacy”.
Da qui è anche possibile scegliere chi può vedere le Persone e le Pagine che seguiamo. Anche questa informazione, forse, è meglio che rimanga privata.
5. Le foto
Tutti noi abbiamo delle foto un po’ imbarazzanti su Facebook: quelle della laurea, o di qualche festa un po’ scatenata o di qualche serata di molti anni fa, che ci ricordiamo poco, ma in cui ci hanno taggato.
Le cose da fare sono due: da un lato fare una bella ricerca manuale e cancellare o nascondere le vecchie foto imbarazzanti, dall’altro impostare il controllo dei tag per evitare di venire taggati in foto di locali o di qualche amico che vuole farci uno scherzo.
Per controllare i tag, sempre dalle impostazioni, sulla destra, nel menu “Diario e aggiunta di tag” e da lì modificare le impostazioni a proprio piacimento.
Anche le foto dei bambini sono un punto dolente: qui il dibattito è molto aperto tra chi non si fa problemi a condividere le foto dei figli e chi invece vuole a tutti i costi tutelare la loro privacy, spaventato dal fatto che chiunque potrebbe salvare la foto sul suo pc personale. Se non si è il genitore è sempre buona regola chiedere il permesso prima di condividere la foto di un bambino e, in ogni caso, impostare la privacy delle foto, rendendole visibili solo agli amici.
6. Applicazioni che pubblicano da sole
Attenzione! Forse non tutti sanno che ci sono applicazioni che pubblicano da sole, a nome dell’utente, sul suo profilo, dei post con impostazione privacy “Pubblica”. Questo, in casi come quello che riportiamo qui sotto, potrebbe diventare imbarazzante.
In definitiva, consigliamo di tenere il proprio profilo chiuso e di monitorare la propria privacy in modo da avere sempre un controllo completo delle proprie informazioni e, non lo diremo mai abbastanza, ricordiamo di non dire in rete niente che non diremmo nella vita reale.