Contro il cyberbullismo nasce il CNAC, un istituto di protezione e prevenzione, completamente gratuito, contro l’uso illecito della rete.

Manca sempre meno all’applicazione del GDPR, il nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali, che tra i suoi focus principali ha il rafforzamento sulle regole di raccolta dati che riguardano i minori, nonché la previsione di misure di prevenzione e la gestione del fenomeno, purtroppo ormai dilagante, del cyberbullismo.

Il cyberbullismo è un evento (o una serie di prepotenze ripetute) subito online che comporta una diffusione di dati personali della vittima in rete, che porti a “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo” (L’art. 1, comma 2, della legge 71/2017).

L’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati (IIP), un centro di studi e di advocacy dedicato alle tematiche della protezione e della valorizzazione dei dati personali, dell’informazione e dell’identità in ambito ICT, finanziato da soggetti privati e dall’Unione Europea, ha creato durante lo scorso anno il CNAC: il Centro Nazionale Anti Cyberbullismo.

Questo centro mette a disposizione dei cittadini, a titolo gratuito, specialisti italiani del diritto e della privacy, con l’obiettivo di guidare gli utenti colpiti in qualche modo da bullismo virtuale a reagire alla minaccia.

Il CNAC permette infatti alle vittime, alla famiglia, ai docenti o al cyberbullo stesso, che magari vuole rimediare in qualche modo alle sue azioni, di ottenere gratuitamente consulenze legali, che aiuteranno l’utente a comprendere gli strumenti giuridici a sua disposizione per far fronte alle violenze subite. Le consulenze possono essere offerte da remoto o di persona.

Chiunque si senta in qualche modo coinvolto in atti di cyberbullismo può contattare il CNAC, via mail all’indirizzo sos@anticyberbullismo.it o telefonicamente al numero verde 80064237. Un operatore prenderà una prima segnalazione e valuterà il tipo di assistenza di cui l’utente necessita, per poi metterlo in contatto con un avvocato qualificato che, gratuitamente, aiuterà le vittime o i bulli a gestire al meglio le situazioni, comunicando coi social network, segnalando i fatti alle autorità competenti o più semplicemente promuovendo l’incontro tra vittima e bullo, così da trovare un accordo senza ricorrere alla giurisprudenza.

Il centro si rivolge a utenti di tutte le età, con particolare attenzioni ai minorenni che potranno essere accompagnati nel percorso di denuncia e anche nella comunicazione con la propria famiglia.

Il CNAC partecipa attivamente, attraverso un programma di Cyber coaching, al progetto del MIUR “Generazioni Connesse”, un’idea nata nel 2016 e finanziata dall’UE, volta a promuovere strategie finalizzate a rendere internet un luogo sicuro per i giovani, insegnando loro un uso consapevole e positivo degli strumenti digitali.