In questo 8 marzo, Festa della Donna, vi raccontiamo la storia di una delle grandi donne dell’informatica: Grace Murray Hopper, inventrice del COBOL e del termine BUG.
In questo 8 marzo, Festa della Donna, vi raccontiamo la storia di una delle grandi donne dell’informatica: Grace Murray Hopper.
Grace nacque a New York il 9 dicembre 1906 ed era la maggiore di tre figli di una famiglia di origini scozzesi e olandesi.
Da sempre molto curiosa, finito il liceo face domanda al Vassar College, che la respinse in quanto i suoi voti in latino erano troppo bassi. Ci riprovò l’anno seguente e venne ammessa.
Dopo il college continuò a studiare a Yale, dove ottenne il Ph.D in matematica nel 1934.
Nel 1930 sposò Vincent Foster Hopper, professore alla New York University. Divorziarono dopo quindici anni; Grace non si risposò, ma mantenne il cognome del marito.
Il divorzio, così come la pratica di sport come l’hockey su prato e il basket facevano di lei una donna decisamente lontana dagli stereotipi femminili di quegli anni.
Insegnò per alcuni anni presso il suo vecchio college, prima di arruolarsi volontaria nella Riserva della Marina nel 1943, in pieno conflitto mondiale. Passò i test con punteggi altissimi ed entrò nel team di sviluppo del “Mark I” uno dei primi calcolatori elettromeccanici della storia. Qui lavorò a un programma di decriptazione di codici.
Il vero contributo di Grace Murray Hopper all’informatica però arriva dopo la guerra, nel 1949, quando iniziò a lavorare per la Eckert-Mauchly Computer Corporation nell’ambito del progetto di sviluppo dell’Univac 1, il primo computer commerciale prodotto negli USA.
É proprio lavorando a questo progetto che Grace sviluppa FLOW-MATIC, il primo compilatore (programma informatico che traduce una serie di istruzioni scritte in uno specifico linguaggio di programmazione in un linguaggio più comprensibile) della storia.
Il codice sorgente infatti è composto da simboli matematici e numeri, il programma della Hopper permetteva alle macchine di riconoscere istruzioni immesse in un linguaggio più simile a quello naturale e quindi più semplice da utilizzare.
Il FLOW-MATIC sarà la base di un’altra grande invenzione di Grace Murray Hopper: il COBOL (acronimo di COmmon Business-Oriented Language, ossia, letteralmente, “linguaggio comune orientato alle applicazioni commerciali”).
Ancora oggi il COBOL (nelle sue versioni più moderne) è utilizzato in ambito bancario e finanziario. È infatti il linguaggio che sta alla base del funzionamento dei nostri bancomat.
Oltre a tutte queste invenzioni, la Hopper è stata la ad utilizzare il termine “bug” (baco) in informatica, termine diventato oggi molto comune.
Stando ai suoi racconti, nel 1947 stava cercando di capire come mai un computer non funzionasse. Al suo interno ci trovò una falena. Conservò l’insetto nel suo giornale di bordo con scritto accanto “First actual case of bug being found” (“Primo caso di baco scoperto”).
Il termine bug oggi si utilizza quotidianamente in informatica per indicare un difetto di funzionamento.
All’ “invenzione” del bug, seguì quella del debugging, il metodo di eliminazione dei bug informatici attraverso analisi periodiche e continue del codice sorgente del programma.
Grace Murray Hopper lavorò a diversi progetti fino al 1986 quando, a 79 annim decide di andare in pensione con il grado di Commodoro delle Marina.
Muore ad Arlington il 1 gennaio 1992.